Notule
(A cura di
LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 03 novembre 2018.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]
Il diltiazem
promuove la crescita rigenerativa degli assoni danneggiati. Il danno degli assoni
dell’encefalo e del midollo spinale causa una perdita funzionale permanente.
Dopo lo screening di 960 composti
analizzati come promotori potenziali della ricrescita di assoni danneggiati
della corteccia cerebrale, Huebner e colleghi hanno
scoperto che il diltiazem
(verapamil) e il bromopride
facilitano la rigenerazione assonica in colture corticali di ratto. Il diltiazem, che è
un bloccante dei canali del calcio di tipo L, promuove la crescita assonica
anche nei neuroni nocicettivi del ganglio della radice dorsale del topo e nei
neuroni sensoriali umani. [Huebner E. A. et al., Mol Neurobiol. AOP-
doi: 10.1007/s12035-018-1349-5, 2018].
Malattie neuroevolutive causate da mosaicismo somatico. Tendenzialmente, le mutazioni che
causano malattie dello sviluppo del sistema nervoso centrale si ritiene siano
ereditate o siano delle mutazioni de novo
della linea germinale. Negli anni recenti è stata sempre più apprezzata
l’importanza delle mutazioni somatiche de
novo, che sono variazioni genetiche post-zigotiche e, in quanto tali, presenti
solo in un sottoinsieme di cellule di un individuo affetto. L’avvento delle
nuove tecnologie di sequenziamento e del sequenziamento della singola cellula
ha consentito di scoprire che le mutazioni somatiche contribuiscono allo
sviluppo fisiologico e patologico dell’encefalo umano.
Le mutazioni somatiche costituiscono un’importante causa di disturbi della
migrazione neuronica e della crescita cerebrale, come indicano le lesioni
focali visibili. Numerose evidenze sperimentali hanno riconosciuto mutazioni
somatiche all’origine di disturbi neuroevolutivi senza danni lesionali
macroscopicamente rilevabili, quali encefalopatie epilettiche, disabilità
intellettive, disturbi dello spettro dell’autismo, e suggeriscono la loro
partecipazione causale ad una vasta gamma di disturbi psichiatrici.
Lo studio delle mutazioni somatiche fornirà dati importanti per la
comprensione dei meccanismi non ancora noti dello sviluppo cerebrale umano e
delle malattie neuroevolutive, con importanti implicazioni per diagnosi e
trattamento.
[D’Gama A. M. & Walsh C. A. Nature Neuroscience AOP – doi:
10.1038/s41593-018-0257-3, Oct. 22, 2018].
La globalizzazione dei farmaci
richiede uno spettro etnico completo negli studi clinici. Il problema, affrontato negli USA
già da una legge del 1993 che espressamente indicava per i National Institutes of Health (NIH) la
necessità di includere più donne e persone appartenenti a minoranze etniche nei
trial clinici, per ottenere risultati
validi per tutti i potenziali pazienti, è ancora lontano dall’essere risolto.
Anche se, a 25 anni di distanza, il bilancio dell’NIH circa il provvedimento è
positivo, si deve osservare che gli studi di valutazione clinica dei farmaci
fondati su un progetto della prestigiosa istituzione statunitense non vanno
oltre il 6% del totale. Quelle che in Nord America sono minoranze etniche, in
altri continenti costituiscono la maggioranza della popolazione, perciò la loro
esclusione richiederebbe specifiche sessioni di verifiche cliniche nei paesi in
cui il profilo genetico di quell’etnia è prevalente. Il problema della
significatività inter-etnica riguarda tutto il mondo, ed è drammaticamente
evidenziato da un grande studio, pubblicato di recente, che ha analizzato i trial di 29 paesi su 150.000 volontari
in cinque diversi momenti temporali, nel corso di 21 anni. Ebbene, circa l’86%
dei partecipanti era costituito da bianchi caucasici, ossia persone di antica
origine europea o appartenenti alle popolazioni autoctone del vecchio
continente.
Per comprendere l’importanza della correzione di tale errore, è sufficiente
un solo esempio: la carbamazepina (Tegretol), un farmaco antiepilettico efficace anche come
analgesico nella nevralgia del trigemino e del glossofaringeo, in pazienti di
origine asiatica portatori di una particolare variante genica causa una grave
malattia cutanea.
I protocolli dell’FDA prevedono, per alcuni tipi di farmaci, lo specifico
obbligo di sperimentazione nella fascia di età di massimo impiego (ad es. l’età
geriatrica); seguendo lo stesso tipo di regolamentazione, si potrebbero
prevedere obblighi di inclusione di volontari asiatici, africani, oceanici, e
così via. Si spera che la pressione esercitata attraverso la critica, in
scienza e coscienza, ottenga al più presto il risultato di un provvedimento
dell’FDA. [Cfr. Clinical Trials Need More Diversity (by the Editors), Sci Am. 319
(3): 8, 2018].
Effetti psicofisici del cambiamento
di stile di vita in donne obese e infertili. Un intervento della durata di sei
mesi, consistente in modificazioni comportamentali, esercizio fisico e dieta in
donne obese e infertili è stato attuato secondo un protocollo di studio
randomizzato, in un campione di 577 partecipanti. La funzione sessuale e la
frequenza dei rapporti sono state valutate mediante il questionario di McCoy
(MFSQ). Gli effetti positivi sono stati notevoli ed evidenti. Nel 21% delle
donne il miglioramento della fisiologia sessuale si è avuto nel passaggio
dell’attività fisica da moderata a vigorosa. Il miglioramento di tutti i
principali parametri si è conservato 5 anni dopo i sei mesi di trattamento
sperimentale. [Wekkwer V., et al., PLoS
One 13 (10): e0205934, Oct. 23, 2018].
Conoscenza e creatività in Cile. Il Parlamento del Cile ha
approvato una nuova legge che delinea la pianificazione per costituire un
ministro per la scienza. Lo scopo principale è fare grandi investimenti mirati
nella ricerca, quale parte di un cambiamento verso una economia di “conoscenza
e creatività”. [Cfr. Quick
Hits, Scientific American 319 (3): 15, September 2018].
La bellezza quale dimensione
etico-estetica di un luogo sicuro e protetto di esperienza umana. Per il Seminario sull’Arte del
Vivere, il nostro presidente così narrava di una persona che veniva da un
periodo di grave stress e chiedeva di
incontrarlo dicendogli: “Con lei mi sento al sicuro e sto bene perché lei è
gentile”. In questa dichiarazione si menzionavano, in una sintesi efficace, due
condizioni favorevoli per il ripristino del funzionamento psichico ordinario, a
fronte di uno stato di pre-attivazione cronica dei sistemi neuronici dello stress, ossia una condizione di
sicurezza, scevra dal rischio di essere esposti a pericoli, e un’interazione
sociale “lenitiva”, ossia in grado di attivare processi mentali opposti a
quelli tipici delle emozioni negative. Prendendo le mosse da questa
osservazione, Giuseppe Perrella ha ipotizzato l’efficacia della riproduzione di
condizioni simili in contesti di vita reale per fare fronte agli stati di
squilibrio emozionale e ai disturbi d’ansia, concependo anche una parte fondata
sulla pratica di esperienze estetiche gratificanti
ed evocative di stati di serenità.
Il concetto di bellezza è stato storicamente sviluppato in seno ad un
umanesimo, quale quello della Grecia classica, o quello cristiano, che nei
secoli, attraverso il neoplatonismo, ha realizzato una sintesi di queste due
culture, dando vita alle maggiori esperienze estetiche e testimonianze
artistiche della civiltà occidentale. Si pensi all’Accademia Fiorentina e, in
particolare, a Benedetto Varchi, quale ispiratore letterario e filosofico degli
affreschi vaticani di Michelangelo Buonarroti. La cultura umanistica è
storicamente una cultura della pace, che nasce nei popoli non belligeranti ed
aspira, spesso senza riuscirvi, ad edificare una coscienza collettiva pacifica
e volta al bene comune. Da Socrate (Platone), passando per Seneca, fino ai
santi cristiani, l’edificazione dell’uomo non è mai concepita nel conflitto e
nella sopraffazione, e il confronto del saggio con la violenza del potere e la
forza delle armi è sempre un esercizio di “arte del vivere”, quando non è
esempio di amore assoluto, che si fa vittima innocente nell’imitazione di
Cristo.
Nei secoli successivi, fino all’umanesimo liberale nato dalla Rivoluzione
Francese, che sposta la centralità del soggetto
dell’arte dall’argomento religioso a quello politico - come sarà anche per
Napoleone - si conserva un impianto del sistema dei valori, che sembra onorare
la concezione di Immanuel Kant, per il quale l’uomo deve essere sempre un fine
e mai un mezzo: un “sacro” principio dell’illuminismo che non entra in
conflitto col comandamento nuovo che Gesù Cristo lascia ai suoi discepoli e
contraddistingue i cristiani: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”
(Giov.: 15, 12).
Nella realtà cristiana, alla scala che ha in cima il valore della vita, si
aggiunge un grado ulteriore, ossia quello dell’astrazione assoluta
dell’esperienza di esistere: la vita eterna.
Perché tali esperienze possano svolgere effettivamente un ruolo
nell’economia psichica, come abbiamo visto, non è sufficiente un generico
riferimento ad una realtà culturale, ma è necessario un collegamento attuale ad
una rete simbolica di senso interpretata e vissuta da persone reali. L’esempio
“laico” di Goethe (in “Notule” del 6-10-18) e cristiano di Dostoevskij (in “Notule”
del 13-10-18) propongono realtà in cui il valore della bellezza induceva
concezioni e comportamenti condivisi, secondo modi che oggi rappresenterebbero
una rara eccezione alla regola, come si è detto all’inizio di questo percorso
seminariale: “Tale atteggiamento puro è sempre più raro da osservarsi e non è
più insegnato quale valore e possibilità di esercizio del senso estetico. Al
contrario, si assiste quasi esclusivamente all’impiego dell’immagine o
dell’aspetto attraente per il fine commerciale della pubblicità o lo scopo
della seduzione: il bello relegato a mezzo di adescamento è la regola, così che
la coscienza sociale del suo valore di nutrimento psichico si indebolisce
sempre di più.” (v. nelle “Notule” del 29-09-18 Atteggiamento puro e contemplazione della bellezza).
Rilevando la virtuale scomparsa del valore del bello e la responsabilità
dei sistemi scolastici nel difetto di educazione della sensibilità e di
formazione culturale dei giovani, la scorsa settimana si rilevava come
l’adesione ad un imperante atteggiamento cinico, materialistico e strumentale
della dimensione umana avesse impoverito e imbarbarito il modo di rapportarsi
al proprio corpo e, spesso inconsapevolmente, a quello dell’altro: “Nessuno
parla di imbarbarimento. Nessuno osa sfidare la dittatura della maggioranza
sostenuta economicamente da uno degli strumenti più efficaci e pervasivi del
mercato: la moda” (v. nelle “Notule” del 27-10-18 L’educazione al riconoscimento…).
Non resta che cercare di costituire, ricostruire o contribuire ad edificare
ambiti nei quali si viva concretamente l’esperienza del valore della bellezza in
una realtà umana nella quale si possa riportare, come nel Fedro, la bellezza
all’amore, o riconoscerla negli atti sublimi, quale quello del principe Mynski
narrato da Dostoevskij. Un tale ambito può realmente far sentire al sicuro e
generare l’esperienza gratificante del sentirsi rispettati.
Notule
BM&L-03 novembre 2018
_____________________________________________________________________________________________________________________
La Società
Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society
of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze,
Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come
organizzazione scientifica e culturale non-profit.